[ricamare se stessi]

Molti anni fa in un mercatino delle pulci a Berlino, per la prima volta, vidi scatole piene di vecchie foto in vendita.

Ricordo la sensazione di sorpresa che mi colse.

Ero una ragazza che doveva finire le scuole superiori, e quello che provai fu subito tristezza, misto indignazione. 

Come si potevano abbandonare le foto di famiglia?

Io non ho frequentato l’asilo nido, sono cresciuta insieme alla nonna paterna.

Uno dei nostri passatempi preferiti, insieme a rilegare libri e guardare telenovele sudamericane, era tirare fuori la scatola delle foto di famiglia e osservarle per ore.

Mi piaceva sentirle raccontare le storie che custodivano.

Non a caso oggi sono una fotografa che gioca con le parole: le storie per immagini hanno sempre abitato la mia testa. 

Tre anni fa mi sono decisa: ho acquistato alcune vecchie foto di persone sconosciute.

Volevo ridargli vita e immaginare di quali storie fossero custodi.

Ho scelto di usare ago e filo.

Aggiungere colore alle immagini in bianco e nero mi permette di attualizzarle in un nuovo contesto, di integrare quelle storie dimenticate nel qui e ora.

Come fotografa, cerco di connettermi alla storia di ogni persona che ritraggo.

Mi piace conoscere chi ho di fronte, scendere nelle profondità: fotografare ciò che sento, molto più di quello che vedo.

La mia è una scelta precisa: ogni persona è unica e cela dentro di sé un mare di storie nascoste.

Da buon marinaio cerco di navigare in queste acque per ri-portare a galla queste storie attraverso le mie immagini.

E’ un’immersione profonda, rivelatrice.

Molte persone non amano essere ritratte perchè non apprezzano la loro immagine impressa in fotografia.

Per superare questa distanza tra noi e il rapporto che abbiamo con la nostra immagine è nato 

“mi-ricamo”

Mi-ricamo il ritratto” è un atto creativo e di unificazione: significa prendere la nostra immagine e trasformarla, creando un’ immagine nuova.

Come per il ricamo, anche per cambiare serve tempo.

Ricamare la propria immagine significa ricostrire un rapporto con lei, rigenerarsi, integrando ogni parte di noi.

Si tratta di raccontare la nostra storia attraverso una pratica antica, che per i sui tempi di lavoro ci costringe a momenti di riflessione, di quiete della mente e del cuore, di solitudine.

Quella solitudine che trae la sua origine in sollus, intero.

Mi-ricamarsi è una meditazione di pace: significa ritornare in noi stessi e arrendersi alla nostra unica bellezza.

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