Chi sono

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Sono Manuela, mi occupo di comunicazione e la mia passione è la fotografia.


Era il mio compleanno e mi coprivo di paillettes.

Pensavo ad un inizio scoppiettante, una seconda nascita, quella della me adulta.

Gli anni precedenti mi erano serviti per fare ordine, rimescolare le carte, andare a cercare la me bambina e vedere che ne era stato di lei, quando adolescente si è trasformata, quando dopo essere diventata madre si è persa.

Un lavoro lungo e difficile, una ricerca fatta di ascese verso adolescenze negate e discese negli abissi profondi, quelli bui, dove non si vede più niente.

Ma anche gli occhi, col tempo si abituano all’oscurità.

Pensavo a una rinascita luminosa, avevo scelto l’oro come colore guida, mi sono autocelebrata dandomi una nuova prospettiva “gOLD is the new black” mi ero detta, io, ex-dark.

Invece il Covid, l’isolamento forzato, il respiro affannato, la paura per lo sconosciuto.

Un anno difficile, una ripresa faticosa.

Ma anche un anno di stasi e ascolto profondo e la nascita di un’urgenza.

La macchina fotografica come alleata. 

Sempre lei, da sempre. 

Il mio sguardo concentrato sul particolare, la natura che si fa strada nel mio cuore. Le radici che credevo danneggiate si sono espanse nel mio petto, come un respiro carico di forza ancestrale.

Ho ri-iniziato a fotografare.

Prima me, poi l’ambiente. Poi di nuovo me. In un tentativo scomposto e disperato di ritrovare il mio territorio, costruendo mappe nuove, tra deserti e mari in burrasca.

Mi sono vista con quello stupore con cui si avvista Terra, dopo una lunga traversata.

In questo viaggio di ricerca, solo l’ultimo tra i tanti, ho capito che il mio sguardo si è fatto più acuto e profondo, e sempre più vicino alla pancia.

Quella pancia in cui si esprime il cammino simbolico della crescita individuale in cui sono riassunti i vari momenti della vita, dalla nascita alla completa realizzazione di sé: il centro del corpo, la sede della vita più vera e profonda.

Ed è questo sguardo che ho deciso di offrire, a chi lo vorrà: uno sguardo teso all’incontro con la propria immagine.

Per scoprirci, insieme, come non ci siamo mai visti prima.